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Bill Evans inedito: Olanda 1969 e Canada 1975

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Escono quasi in contemporanea, tra la fine di giugno e la seconda metà di luglio, due splendide testimonianze dei trii di Bill Evans comprendenti Eddie Gomez e Marty Morell (Hilversum—Amsterdam 1969) e Gomez con Eliot Zigmund (Vancouver 1975), rispettivamente. Sono entrambe registrazioni live di qualità acustica eccellente che testimoniano la magnificenza di quel pianista e il percorso della sua arte in trio, dopo Scott LaFaro e Paul Motian.

Dai concerti in tour di Bill Evans è stato pubblicato molto e negli ultimi anni l'etichetta Resonance ha dato un contributo notevole. Dalla tournée del 1968 con Gomez e Jack DeJohnette (quella del celebrato primo album Verve a Montreux) sono venuti Some Other Time (The Lost session from the Black Forest), Another Time registrato in Olanda, e Live at Ronnie Scott's, nel noto club londinese.
Risalente sempre al 1968, la Resonance aveva pubblicato qualche tempo prima Live at Art D'Lugoff's Top of the Gate documentando gli inizi del trio con Gomez e Morell che l'anno seguente sarà acclamato in vari Paesi europei.

Dopo tante testimonianze musicali è ancora consigliabile l'ascolto e l'acquisto di queste nuove pubblicazioni? La risposta è un netto si: al di là delle passioni collezionistiche, l'arte di Bill Evans regala sempre profonde emozioni e queste opere lo dimostrano. I trii del pianista erano organismi ricercati, animati da sottili ed empatici equilibri, che elaboravano una personale concezione dello spazio, oltre le celebrate innovazioni armoniche e ritmiche. Ogni concerto era un episodio unico.

Behind the Dikes documenta l'organico con Gomez e Morell che nel 1969 si esibì anche al festival di Pescara. Registrato sei anni dopo, On a Friday Evening vede la sostituzione del batterista con Eliot Zigmund: una scelta che porterà un respiro nuovo all'organico e allo stile del pianista.

Quella breve fase storica, tra la fine degli anni sessanta e la metà dei settanta rappresentò un periodo cruciale per il pianista, con avvenimenti che segnarono la vita privata come il suicidio della prima moglie Ellaine e la nascita del figlio Evan, avuto dalla seconda consorte qualche anno dopo. Sul fronte musicale la sostituzione di Chuck Israels nel 1966 col ventiduenne Eddie Gomez aveva ricreato lo stretto dialogo col contrabbasso che Evans ebbe con LaFaro. Non a caso la collaborazione con Gomez si protrasse per undici anni. Più instabile si rivelò invece il rapporto coi batteristi e il vuoto di Paul Motian non fu mai pienamente colmato; il volume e la tensione ritmica della batteria non erano sempre appropriati anche se Evans considerava Morell più congeniale di batteristi straordinari come Shelly Manne, Philly Joe Jones o Jack DeJohnette. Come acutamente sosteneva Enrico Pieranunzi nel suo libro dedicato a Bill Evans (Bill Evans—Ritratto di artista con pianoforte Stampa Alternativa 1994): «Era perfettamente consapevole dei problemi di volume che un batterista, per quanto discreto, poteva porre alla sua musica. Il suo gruppo ideale era il duo col contrabbasso ma sapeva che una certa spettacolarità esigeva la presenza di un batterista».

Behind the Dikes
Elemental
2021

La musica rimasterizzata dei concerti olandesi di Evans del 25, 26 e 28 marzo 1969 sarà disponibile in occasione del Record Store Day, il 17 luglio 2021, in tre LP a edizione limitata (più booklet con foto inedite, saggi e interviste con Gomez, Morell e Vijay Iyer) e dal 23 luglio in due compact disc e in download digitale.

Pochi giorni dopo quei concerti, il 30 marzo, il trio si esibì a Milano al Teatro Lirico ma non risulta essere stato registrato. Nella recensione pubblicata su Musica Jazz, Franco Fayenz elogiò il concerto pur esprimendo qualche critica al convenzionale drumming di Morell e alla libertà eccessiva consentita a Gomez. Le registrazioni olandesi confermano quel giudizio e il testo citato di Pieranunzi chiarisce le ragioni. In questi concerti olandesi l'interplay è limitato e s'instaura solo con Gomez mentre il trio indulge in improvvisazioni mainstream, dalla pulsazione dinamicamente scandita e dagli sviluppi prevedibili. I momenti davvero pregevoli riguardano le introduzioni pianistiche e alcuni brani: "Emily," "Quiet Now," "'Round Midnight" e tre temi che testimoniano la maestria di Evans nell'infondere assoluta bellezza in canzoni pop di quegli anni: "Spartacus' Love Theme," "You're Gonna Hear from Me" e "Alfie."

On a Friday Evening Craft Recordings
2021

Ancor più interessante dal punto di vista artistico è l'inedito concerto del 20 giugno 1975 in un club di Vancouver (Canada) col nuovo trio comprendente Eliot Zigmund alla batteria al posto di Morell.

Zigmund era subentrato all'inizio dell'anno e le prime testimonianze vengono dall'esibizione del 26 gennaio 1975 al Village Vanguard (The Secret Sessions Milestone) e dal concerto a Epalinges (Losanna) del mese successivo (Live in Switzerland 1975 Gambit). La musica di quella serata canadese fu ripresa per una trasmissione radiofonica (ottima qualità sonora di partenza, comunque remasterizzata) i cui nastri erano stati dimenticati da 45 anni. La pubblicazione la rende disponibile in doppio LP, CD e download digitale. A corredo note critiche di Neil Tesser e interviste con Gomez e Zigmund.

Passiamo quindi alla musica, che è nuova e d'altissimo livello. Già da qualche anno Bill Evans sta evolvendo il suo stile strumentale con un uso più incisivo della mano sinistra e un fraseggio scintillante della destra. La ricerca armonica si fa più originale ed emergono ambizioni compositive. Nel disco troviamo anche il brano seriale "T.T.T. (Twelve Tone Tune)" che aveva iniziato a interpretare nel 1971 per The Bill Evans Album.

Il drumming più libero, teso e asimmetrico di Zigmund, vicino a Jack DeJohnette, contribuisce al cambiamento espressivo; l'interplay è intenso, con i musicisti operanti in sintonia, come un'unica voce. Certe sequenze mainstream del trio precedente lasciano spazio a un fitto dialogo di sollecitazioni reciproche, aperto a soluzioni inattese. Nel disco ritroviamo le lunghe, libere introduzioni in solo del pianista: una di oltre tre minuti in "Sugar Plum" e un'altra di due e mezzo nella strepitosa versione di "Nardis."

Un altro brano esaltante è "The Two Lonely People," dove momenti di malinconico abbandono convivono con altri tumultuosi, stimolati da Gomez. In tutto il concerto il bassista interloquisce con Evans in modo magistrale e prende assoli memorabili.

On a Friday Evening è uno dei migliori dischi live di Evans in trio e una splendida anticipazione live ai due capolavori in studio registrati pochi anni dopo: I Will Say Goodbye e You Must Believe in Spring.

Liste dei brani e musicisti

Behind the Dikes

Brani:
LP 1: You're Gonna Hear from Me; Emily; Stella by Starlight; Turn Out the Stars; Waltz for Debby; 'Round Midnight; I Let a Song Go Out of My Heart.
LP 2: Alfie; Beautiful Love; My Funny Valentine; One for Helen; Quiet Now; Someday My Prince Will Come.
LP 3: Very Early; A Sleepin' Bee; Turn Out the Stars #2; Autumn Leaves; Quiet Now #2; Nardis; Granados; Pavane.

Musicisti: Bill Evans: piano; Eddie Gomez: contrabbasso; Marty Morell: batteria. Metropole Orkest diretta da Dolf van der Linden (in Granados e Pavane).

On a Friday Evening

Brani: Spoken Introduction—Gary Barclay; Sareen Jurer; Sugar Plum; The Two Lonely People; T. T. T. (Twelve Tone Tune); Quiet Now; Up with the Lark; How Deep Is the Ocean; Blue Serge; Nardis.

Musicisti: Bill Evans: piano; Eddie Gomez: contrabbasso; Eliot Zigmund: batteria.

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